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Per gli amici: Bangkok.

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Ogni volta che torno a Bangkok provo a raccontarla.
E mi incastro sempre sulle persone, sui momenti, sulle gioie e sulle malinconie che vengono ogni qualvolta ci si trova altrove ed è più difficile specchiarsi nell’altro.

Cliccando QUI potrete leggere alcuni resoconti di questi anni.

Quello che non ho mai fatto, però, è scrivere ad uso e consumo di chi a Bangkok non c’è mai stato, vuole andarci per la prima volta e non sa cosa aspettarsi.
Bene: Nontistavoviaggiando è qui per risolvere ogni vostro dubbio e farvi partire sereni.

Cominciamo? Cominciamo.

Il momento migliore per andare a Bangkok è quello delle festività natalizie.
Esattamente per questo stesso motivo (guarda, certe volte le coincidenze ti lasciano di stucco!) è proprio in quel periodo che a Bangkok TUTTO costa il triplo.

Tristezza per noi, a luglio Bangkok fa schifo e non è facilissimo trovare il tempo giusto in altri momenti dell’anno, comunque papabili (novembre e febbraio).

Gioia per noi, anche quel triplo, è decisamente abbordabile e Bangkok è davvero una città per tutti i prezzi.
Sta a voi scegliere se viverla spendendo dieci o mille euro al giorno. Entrambe le opzioni sono contemplabili, ed entrambe vi restituiranno esperienze indimenticabili (topi compresi nel prezzo).

Alt! Come faccio per il visto d’ingresso in Thailandia? No problema, amico.
A differenza di altri stati della stessa zona che vi chiedono di fare una giravolta, farla un’altra volta, guardare in su, guardare in giù, la Thailandia vi vuole bene, quindi vuole soltanto un rassicurante Passaporto che abbia almeno sei mesi ancora di validità.

Alt! Come faccio con la lingua? No problem, dear!
I thailandesi che parlano inglese, lo parlano male esattamente come noi, per cui ci si capisce alla grande.
Con quelli che non parlano neanche inglese, ancora meglio. Sarà un piacere riscoprire l’antica arte della comprensione a gesti, e rimarrete stupiti di quante informazioni riuscirete a scambiare anche semplicemente esprimendovi come degli Uruk-hai balbuzienti.

Ma adesso basta perdersi in problemi inutili, e partiamo.

La scelta dell’aereo è importante ma solo per mere questioni di budget dato che tutte le proposte a vostra disposizione sono, chi più, chi meno, tutte ugualmente soddisfacenti.
Il consiglio è quello di evitare i voli direttissimi e spezzettare il viaggio in più scali. Questo vi permetterà di sgranchirvi le natiche e di ridurre notevolmente la spesa (il mio Roma-Helsinki-Bangkok costava quasi mille euro meno del volo diretto preso dal mio amico carissimo, e mi ha portato a destinazione soltanto qualche oretta dopo!)

Qualunque sia la vostra scelta aerea, sappiate per certo che a bordo congelerete, ergo, non fate i fichi come il sottoscritto, che non potete permettervelo.
Copritevi con le copertine che troverete sui sedili e mettetevi in fila per deridermi all’arrivo: l’idiota che starnutisce in continuazione sono io.

Thai_Airways_airline_meal-dinner

Sul volo mangerete tre volte.

I piatti serviti sono un misto pazzo con cui il cuoco sensitivo tenta di intercettare il palato di una clientela italo/europeo/medioorientale/orientale/carnivora/vegetariana per cui preparatevi a mangiare pennette all’arrabbiata cotte nel latte di cocco o spezzatino di pesce alla pizzaiola al curry o insalata di germogli di soia, patate, mango e maionese, e a trovarli comunque, incredibilmente, piacevoli.

another food

L’alternanza di cibo, bevande, film e videogiochi nello schermo del sedile, renderà le 11 ore di volo meno letali di quanto potreste immaginare e se non avrete preso l’815 della Oceanic, atterrerete puntualmente al posto scritto sul biglietto.
Questo è il momento più difficile di tutto il viaggio.
L’umidità afosa con cui Bangkok vi attaccherà alla gola nel momento stesso in cui avrà tra le mani il vostro corpo è una roba riassumibile pressapoco così:

Conoscendo il vostro nemico, fatevi trovare pronti. Sottovalutarlo vi lascerà agonizzanti sulle scalette dell’aereo.

Risolte velocemente le pratiche legate al passaporto e alla vostra permanenza in Thailandia, vi troverete a dover prendere un mezzo che vi conduca in città.
In taxi, in una giornata poco trafficata, ve la caverete con 45 minuti.
Se invece è una giornata di traffico della media, potrebbe non bastarvi un fine settimana.
Mettetevi comodi.

Ho scritto taxi, e non autobus, perché i taxi sono il modo migliore e più economico per coprire questa tratta.
Ma per prendere un taxi in aeroporto dovete farvi scaltri.
Primaditutto: i taxi non sono quelli neri che proveranno a spacciarvi all’inizio (quelle sono ricche automobili con autista) i taxi a bangkok sono fuxia o, al massimo, gialloverdi. Ripetete con me, miei piccoli amici: Fuxia, giallo e verdi!

In caso siate Federico, allego foto:

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Secondo punto importantissimo ancora più importante del primo: contando sul fatto che non sappiate nulla del posto in cui vi trovate, numerose “agenzie” interne all’aeroporto manderanno i loro alfieri del male a sedurvi, chiedervi dove dovete andare e rilasciarvi una ricevuta con la tratta che gli avete segnalato da pagare lì e da presentare direttamente ai tassisti (che incasseranno una percentuale in seguito).
Ecco, il 99.9 periodico di queste agenzie ve la farà pagare una cifra astronomica.

Ignorateli.
Dall’aeroporto al centro della città un costo onesto è intorno ai 400 bath (circa 10 euro) e non i 1200 (circa 30 euro) che vorranno farvi credere.

Voi direte: “Ma come faccio io, appena arrivato, a dirci che le cose non stanno come dicono loro?”

Semplice: reagite!

A Bangkok, come in molte zone della Thailandia, si tratta per tutto, dall’acquisto dei vestiti in una bancarella a quello di un frullato e quindi anche per i taxi.

Un buon combattimento di muhai-trattata vi farà guadagnare il rispetto del vostro avversario.
E se riuscirete a chiudere a 300 bath, anche il mio.

A questo punto, come dice Morpheus, siete dentro.

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Siete pronti a ballare o a farvi trascinare (come preferite) dalla giostra di colori e contraddizioni di questa splendida città che, tra i vari primati, ha il rimarchevole record di essere la località col nome più lungo al mondo:

กรุงเทพมหานคร อมรรัตนโกสินทร์ มหินทรายุธยามหาดิลกภพ นพรัตน์ราชธานี บุรีรมย์อุดมราชนิเวศน์มหาสถาน อมรพิมานอวตารสถิต สักกะทัตติยะวิษณุกรรมประสิทธิ์

Come? Non sapete come si legge? Pippe. Ve lo dico io, che parlo per voce di Wiki.

Krung-dēvamahānagara amararatanakosindra mahindrayudhyā mahātilakabhava navaratanarājadhānī purīramya utamarājanivēsana mahāsthāna amaravimāna avatārasthitya shakrasdattiya vishnukarmaprasiddhi

Non sapete cosa significa? Non che vi perdiate molto, visto che sembra il nome appena inventato da un master inadatto durante una partita di Dungeons and Dragons poco soddisfacente:

Città degli angeli, la grande città, la città della gioia eterna, la città impenetrabile del dio Indra, la magnifica capitale del mondo dotata di gemme preziose, la città felice, che abbonda nel colossale Palazzo Reale, il quale è simile alla casa divina dove regnano gli dei reincarnati, una città benedetta da Indra e costruita per Vishnukam

Oppure, per gli amici: Bangkok.

Non sia mai che poi qualcuno potesse farsi venire in mente di accusare i thailandesi di essere un popolo ridondante.

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“Ehi, Nontistavoviaggiando, non fare il furbo. Sentiamo puzza di fine articolo, ma tu ci hai fatti arrivare fino a Bangkok, e adesso? Cosa dobbiamo fare? Cosa c’è da vedere? Vedi che noi ce ne torniamo a Latina in quattro e quattr’otto, eh!”

Calmi. Andate a farvi un massaggio, troverete le risposte a tutte le vostre domande nel prossimo post.

 

 


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